Dall'ultimo rapporto annuale dell'Esercito, sembra sia stato scelto il nome ufficiale di AH-249 "Fenice", in omaggio al task group AVES che ha operato in Afghanistan
Nessun aggiornamento ufficiale. È un programma che sembra volutamente fatto passare in sordina sia dall'Esercito che da Agusta.
Informalmente, si sa che i primi due prototipi volano e che ci sono altre unità in vari stadi di costruzione.
A fine 2022 una delegazione dell'aeronautica algerina aveva apparentemente manifestato interesse per il 249, anche se richiedere informazioni non vuol dire molto.
Al momento è un elicottero fatto ad uso e consumo dell'Esercito Italiano, tarato sulle loro richieste. E del resto, chi finanzia il tutto è l'Esercito.
Ma come per molti altri assetti militari c'è stata una contrazione del numero, a seguito dell'epoca dei dividendi della pace e della generale crisi economica in cui versiamo.
L'Esercito acquisì in totale 60 Mangusta, prodotti dal 1992 al 2004 se non sbaglio. Di AH-249 ne sono previsti 48, anche se verosimilmente fra questi sono inclusi un certo numero di prototipi (i dettagli non sono chiarissimi) che è difficile diverranno operativi.
Però c'è da dire che i Mangusta effettivi in servizio sono da anni scesi a 32, cioè quelli aggiornati ad AH-129 Delta. Sino a qualche anno fa c'erano anche una manciata di vecchi AH-129C in servizio per addestramento, ma penso ormai siano tutti stati radiati.
Anzi, tecnicamente adesso i Mangusta operativi sono 30, dato che l'anno scorso ne sono andati persi 2 in incidenti.
I Mangusta radiati vengono smembrati di tutte le parti di ricambio utili e poi abbandonati nelle basi militari. Sono elicotteri vecchi in tutti i sensi. E già ora la flotta ha un'efficienza globale del 30%, che significa che in ogni dato momento l'Esercito ha circa 10-12 Mangusta in condizioni di volo.
Non è un elicottero adatto alle forze armate ucraine: non avrebbe un adeguato supporto logistico-manutentivo; ne potrebbero ricevere solamente una manciata in condizioni funzionali, e a quel punto non vale la pena di sprecare tempo e risorse per addestrare piloti e i tecnici ucraini. E comunque, il Mangusta dovrà rimanere in servizio in Italia sino all'arrivo di un sufficiente numero di AW249. Quindi si parla probabilmente del 2030.
I T-129 ATAK turchi sono nettamente modernizzati rispetto agli A129 dell'Esercito, quindi ci sarebbe poco o nulla che i turchi potrebbero riciclare. Cose di cui comunque i turchi non necessiterebbero, dato che l'ATAK è ancora in produzione attiva.
Un po' di materiale pubblicitario inizia a filtrare anche su giornali e riviste. Al momento ovviamente i dettagli non sono molto approfonditi, e si sprecano tante buzzwords che poi dovranno trovare riscontro.
- Viene confermato un peso massimo al decollo di 8300 kg. - Cockpit decisamente avanzato e "pulito", come si vede nel video, con large area display e due pannelli di controllo EDCU. - Helmet Mounted Display avanzato (non è chiaro se sviluppato direttamente da Leonardo). - Avionica e interfaccia uomo-macchina tutte improntate alla situational awareness, alla minimizzazione del carico di lavoro dei piloti, e alla connettività con tutti gli assetti alleati sul campo di battaglia. - Si conferma verrà usata una nuova ottica principale e non si ricicleranno gli ormai vecchi TOPLITE III dell'A129 D, come sembrava qualche anno fa. Hanno contrattato un produttore straniero, con dei requisiti molto stringenti, e non si sbottonano circa modello e prestazioni. - Nuovo FLIR di navigazione in due bande IR, sempre asservito al casco. - I sensori IR del Missile Approach Warning System avranno anche capacità di determinare direzione e luogo di provenienza del fuoco nemico, e saranno di ausilio anche per navigazione e rilevamento ostacoli; non credo però permetteranno una vera e propria visione a 360° come avviene sull'F-35. - Per navigazione e rilevazione ostacoli ci saranno anche un radar a microonde e un sistema LIDAR. - Suite di auto-protezione completa e integrata, gestita da una centralina sviluppata dalla Leonardo. - Software con architettura aperta, con completa integrazione e fusione di tutti i sensori di bordo ed esterni. Il software sarà interamente gestito in ambito nazionale. - In futuro, IA per l'elaborazione dei dati. - Manutenzione incentrata su algoritmi predittivi. Sperando non sia la fuffa già vista per altri aeromobili moderni, che il 249 non si trasformi un un'hangar queen, che la Leonardo sia in grado di fornire un congruo numero di parti di ricambio, e che l'Esercito sia nelle condizioni di comprarle. - Capacità di gestire droni e loitering munitions. Possibile futura acquisizione anche di droni effettori eli-lanciati (per i quali probabilmente si aspetteranno gli sviluppi in America). - Il cannoncino da 20mm avrà fino a 500 colpi a disposizione (un po' poco in confronto ad altri elicotteri corrispettivi, ma il cannoncino adesso ha molta meno importanza rispetto ad altri armamenti). - La campagna di integrazione degli armamenti è già iniziata; entro fine anno dovrebbero già condurre le prove di fuoco con i missili anticarro (Spike-ER-II). - Entro fine anno ci saranno 4 prototipi in condizioni di volo.
