CITAZIONE (DIAZEpam+ @ 29/10/2019, 20:33)
Come dice la risposta data dall'azienda zero, credo intendano solo le missioni HEMS "secondarie" utilizzando per praticità/ignoranza un termine inappropriato.
CUT
I due termini, HEMS e HAA, hanno differenze sostanziali sulle regole applicabili; confonderli non è possibile, tantomeno in un testo che ha valenza contrattuale e che non può non tenere conto dei pericoli che si celano dietro le ambiguità di un contratto.
Vale però la pena sottolineare che fra gli operatori sanitari permane una notevole confusione fra le terminologie "primario" e "secondario", che fanno riferimento a una condizione logistica (dove si trova il paziente), e gli acronimi HEMS e HAA, che fanno riferimento alla esistenza o meno di una condizione di emergenza (la "E" di HEMS) e prescindono dalle circostanze in cui si manifesta. C'è un'emergenza, punto.
Agli interventi cosiddetti "primari" è automaticamente attribuito il carattere di emergenza e, quindi, sotto l'aspetto regolamentare aeronautico ricadono nell'ambito HEMS.
Gli interventi secondari invece possono essere tempo dipendenti, ovvero avere carattere di emergenza, o essere differibili. Nel primo caso ricadono nell'ambito HEMS, mentre nel secondo sono classificabili come HAA. Se un trasporto secondario è tempo dipendente (emergente), o differibile, al pilota lo deve dire l'operatore di centrale; le regole applicabili sono una conseguenza. Se è differeibile (HAA) allora non possono essere posti gli stessi vincoli sui tempi di risposta che si impongono agli eventi tempodipendenti (HEMS). Qesto era il senso di una delle domande che sono state poste e alla quale non è stata data una risposta adeguata, perchè, IMHO, conservando l'ambiguità del testo ci si conserva un margine di interpretazione a proprio vantaggio.
Dal punto di vista delle regole applicabii, quando un volo è HEMS non c'è differenza fra primari e secondari. Nella normativa aeronautica non si fa riferimento alle situazioni "primario o "secondario", ma alle condizioni ambientali che il volo può incontrare e al rischio accettabile in relazione a tali condizioni e al tipo di operazione da eseguire. L'intervento primario è trattato implicitamente nella norma aeronautica quando si parla di operazionin su HEMS site e di operazioni speciali. Credo che sia ovvio per tutti che, per i secondari, non si usano nè siti occasionali non prevalutati, nè si eseguano operazioni speciali.
Fra le più importanti condizioni da valutare sono le condizioni meteorologiche e la natura dei siti operativi sui queli vengono eseguite le operazioni di decollo, atterraggio o eventuali procedure speciali (hovering o verricello). Perchè, assodata l'esistenza di una condizione di emergenza, quello che conta sotto il profilo aeronautico è che tale condizione posse essere gestita in condizioni di sicurezza. Che piaccia o meno, ciò comporta il dover rispettare certi limiti.
Capita che i piloti si sentano dire dagli operatori di centrale che l'intervento richiesto sia secondario, ma a carattere primario, più altre amenità più o meno cariche di contenuti emotivi; la più tipica: "...è un bambino".
Capisco che non sia facile maneggiare delle patate bollenti, ma si tratta di una stupidaggine, per giunta pericolosa, perchè aggiunge una inutile pressione sul pilota, elevando il livello percepito di urgenza e alterandone l'obiettività di giudizio. In conseguenza di ciò egli può essere indotto a tentare comunque una missione, magari prendendo delle scorciatoie o riduccendo i margini sotto il lecito. Non è una favola: la circostanza è stata riscontrata quale elemento concorsuale in una moltitudine di eventi incidentali. Di alcuni si è discusso varie volte anche in queste pagine.
Le pressioni esistono e cominciano con la scrittura dei capitolati. Sono rimasto molto favorevolmente colpito da alcuni quesiti posti dagli operatori economici, i quali hanno evidenziato i rischi di pressioni sugli equipaggi, insiti nel testo di certi articoli.
Purtroppo le risposte dell'azienda zero, o non ci sono state (della serie: rileggiti il capitolato), o non sono state all'altezza delle domande (quelle imbarazzanti). Io quelle risposte le avrei volute adesso; sono vent'anni che me le sento sciorinare secondo convenienza e nei momenti meno opportuni da gente che di volo e di elicotteri 'n capìs 'na gotta.
Sinceramente ne sono rimasto per l'ennesima volta nauseato.