| Non so se è il topic adatto, però faccio alcune considerazioni, che esulano dalla questione del vincitore dell'appalto e dell'ovvio ricorso (se non presentato, qualcuno lo presenterà sicuramente, dato che in Italia farebbero prima a renderlo obbligatorio!! per i soccombenti). Mi rifaccio invece a quanto avete scritto riguardo agli appalti che generano confusione e che possono, in via indiretta e residuale, creare tensioni e pressioni sugli equipaggi, al di là di quelle "normalmente percepite", con le quali intendo invece quelle intrinseche nel lavoro, ad esempio, scusate la digressione, lo stato d'animo con cui i piloti Air Italy hanno affrontato gli impegni negli ultimi mesi. In proposito, proprio ieri mi è capitato di leggere il rapporto ANSV riguardo l'incidente del 139 in Abruzzo. Nel rapporto, più volte, si fanno accenni sia alle fasi iniziali antecedenti l'accettazione della missione, dove la centrale al telefono dice al pilota che dalle piste da sci riferiscono esserci migliori condizioni meteo rispetto ad un'altra missione già portata a termine il giorno prima, sia, in particolare, al fatto che nei turni precedenti il pilota aveva rifiutato o non raggiunto il target per maltempo altre tre volte. Al di là delle considerazioni fatte dagli investigatori riguardo alla situazione oggettiva che si è trovato ad affrontare, IMC all'improvviso e disorientamento spaziale, mi ha colpito molto come (dalle registrazioni a bordo) i fattori citati abbiano influito, perché, dopotutto, il cercare inizialmente il buco e successivamente trovarsi nella nebbia ne sono stati una conseguenza.
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