Mi ricorda un aneddoto che mi ha raccontato un ex meccanico della RAF:
quando durante la seconda guerra mondiale era stato distaccato a Burma con una squadriglia di Mosquito (bimotore costruito interamente di legno a causa della carenza di materie prime), aveva assistito a numerosi incidenti al decollo in cui improvvisamente la struttura delle ali cedeva al momento del primo decollo del mattino!
Dopo gli accertamenti iniziali, pensavano che l'umidità di quel teatro di guerra fosse deleteria e causa dei cedimenti strutturali, ma solo in un secondo tempo, si resero conto che l'unica causa erano le...termiti che risalendo dai carrelli d'atterraggio, trovavano molto gustoso il legno del longherone alare (che era molto probabilmente di pino=resinoso).
Come provvedimento adottarono la procedura che ogni sera i velivoli fossero issati, tolte le ruote ed i ceppi dei freni, ed immersi nei bidoni del carburante riempiti fino all'orlo di olio esausto.
Mi raccontava che molto spesso, il mattino quando si preparavano alla procedura inversa, trovavano dei cumuli di terra a mo' di rampa vicino ai bidoni che erano in parte già stati colmati di terra! Ancora un paio d'ore ed il passaggio alle gambe dei carrelli sarebbe stato possibile!
I topi non credo siano in grado di trovare del materiale per risalire simili scatole attorno ai carrelli degli elicotteri, ma non oso imaginare come mi sentirei su di una macchina moderna se improvvisamente durante il volo un roditore transitasse in cabina....
Non penso che nelle specifiche di costruzione della componentistica avionica e dei cablaggi, vi sia qualcosa che citi la "toporepellenza".......
Comunque quando lavoravo come tecnico, un migliardo di anni fa, una faina era riuscita ad entrare nel nostro hangar e si era cibata del rivestimento del cavo di comando al rotore di coda di un paio di Lama......