| Come dicevo nel mio precedente post, il cnsas fece sicuramente un tentativo in prima persona, ormai parecchi anni fa, per arrivare alla figura dell'elisoccoritore civile.
Un tavolo tecnico venne aperto con enac, ma poi il tutto si perse. I bene informati raccontarono che alcune figure appartenenti a enti statali, saputo quanto stava succedendo in enac, vollero subito saltarci dentro, immaginando per i propri appartenenti la possibilità di passaggio da enti di stato a ditte private con benefici economici, al pari dei colleghi piloti. In sostanza questi soggetti per prima cosa fecero di tutto per stravolgere il profilo tecnico messo sul tavolo dal soccorso alpino, che era fuori dalla loro portata, cominciando a smacchinare per ritagliarsene uno su misura. Poi arrivarono altri "esperti", tra civili e militari, aumentando ulteriormente la gazzarra, fino a litigarsi tra di loro chi aveva titolo per certificare chi e cosa. Visto il guazzabuglio che si era creato era facile capire che non si sarebbe venuti a capo di nulla, quindi il cnsas decise di uscire di scena, e difatti poi tutto rimase com'è.
Nello scenario attuale la vedo ancora più dura, perchè oltre alla storica incapacità organizzativa degli enti che come allora vorrebbero metterci il becco, a livello statale una figura del genere richiederebbe ulteriori oneri da mettere in conto da parte delle centrali appaltanti, a fronte di continui tagli di risorse.
Morale: lo status quo mi sa che durerà ancora parecchio.
@Grasso: non capisco il collegamento che fai tra figura professionale dell'elisoccorritore e l'attività di volontariato. L'attività del soccorso in generale e quella dei te in particolare sono due capitoli distinti, a quanto ne so, e quindi liberi di andare ognuno per la propria strada, semmai accadesse.
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