| Alepol, non è che si mette tutto in dubbio per il gusto di farlo. Si tratta di non voler essere superficiali, perchè altrimenti vengono fuori soltanto mezze verità e, solitamente, quelle di maggior comodo.
Essendo pendenti due inchieste, una di sicurezza di ANSV e una della magistratura, dal consulente aeronautico dell'azienda coinvolta mi sarei aspettato una maggiore sobrietà.
Poi....
La quasi totalità degli incidenti è attribuibile a errore umano. Non occorre essere dei geniali ex piloti collaudatori per esprimere questa ipotesi. Di più, aggiungo che la la quasi totalità degli incidenti potrebbe essere evitata. Il fatto che non ci si riesca non riguarda soltanto l'errore commesso dall'operatore finale, ma quando si risale all'indietro la catena degli eventi che lo hanno preceduto ci si imbatte invariabilmente in falle di sistema, o di filiera, che possono partire dal costruttore e, passando dalgli enti preposti alla sorveglianza, investe anche la responsabilità dell'operatore e di chi, nella sua organizzazione o per essa, ha avuto compiti organizzativi, esecutivi e di controllo.
Un consulente di una compagnia coinvolta in un incidente è parte in causa di quella filiera e, quindi, persona informata sui fatti. Dal mio punto di vista dovrebbe parlare soltanto con gli investigatori e, verso i media, limitarsi a dichiarazioni interlocutorie senza fare ipotesi. DIversamente mi sento autorizzato a pensare che abbia del'interesse a deviare l'attenzione verso l'errore umano (quello del pilota tanto per intenderci) allo scopo di allontanarla da ambiti a lui vicini.
Egli si accredita come esperto e magari lo è anche, ma, per capire la portata di certe esternazioni, bisogna chiedersi a beneficio di chi o di cosa uno esibisce la propria esperienza. In mezzo a tante speculazioni difficilmente riscontrabili o quantificabili nelle loro natura, ma utili a condire uno scenario per il pubblico, egli ha riportato un unico fatto sicuramente verificabile nella sua interezza e cioè che per quel servizio la compagnia ha previsto tre diverse rotte, lasciando intendere che l'equipaggio avesse a disposizione opzioni differenti a seconda delle circostanze. Dice che l'ipotesi più accreditata, sottinteso quale causa dell'incidente, è stata il maltempo; esclude fattori risibii come l'impatto con droni o stormi di uccelli, ma, bontà sua, non esclude l'errore umano. Traduzione: ha sbagliato il pilota. Il classico momento del coglione, come talvolta si sente dire; il resto è irrilevante.
Io però di altre domande da fare ne avrei un po' tantine. Anche, ma non solo, a riguardo di quelle tre rotte
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