| Allora, in anni di attività con il verricello sono state identificate molte delle condizioni che possono determinare una rotazione indesiderata del carico, quelle che le possono prevenire, quelle che le possono mitigare e quelle che le possono peggiorare quando si innesca.
La composizione del carico e il modo in cui si espone al downwash una volta sollevato sono un fattore; l'orografia, gli ostacoli circostanti, un altro; la lunghezza del cavo svolto, ecc.
Fino a quando i verricelli non permettevano il recupero del cavo in traslazione l'unico modo per prevenire la rotazione del carico era l'impiego del cordino antirotazione, ma anche quel dispositivo ha dei limiti e i principi non banali del suo utilizzo devono essere ben compresi e richiede molta pratica in chi lo usa. Anche in questo spazio abbiamo visto non pochi errori nel suo impiego.
I verricelli che permettono di essere azionati in traslazione hanno diversi vantaggi, ma anche in questo caso è necessario che gli aspetti aerodinamici dell'operazione siano ben chiari a chi la fa, altrimenti si incorre nelle situazioni che abbiamo visto. Possono comunque presentarsi alcune rare situazioni in cui l'utilizzo del cordino antirotazione rimane la soluzione più sicura. Tranne, ovviamente, che in calata, come per il mal capitato SAF del filmato.
Quando si impiegano verricelli che permettono di operare in traslazione, il primo elemento da tenere in considerazione è la lunghezza del cavo svolto. Le condizioni più favorevoli a innescare una rotazione del carico si hanno per lunghezze del cavo che vanno da 2 a 4 volte il diametro del rotore. in quel campo di lunghezze il carico è esposto a un downwash la cui velocità è doppia rispetto a quella rilevabile appena sotto il disco del rotore. Essendo doppia la velocità del flusso ne consegue che la sua sezione è la metà di quella del disco del rotore. Pertanto il carico, che non è baricentrico, si trova in una regione ai margini tra la vena fluda del downwash e l'aria circostante che è ferma; quindi è sufficinete una piccola oscillazione per farlo uscire e poi rientrare dal downwash. Ogni volta che il carico rientra nel flusso del rotore subisce un'accelerazione che, a seconda della forma più o meno aerodinamica del carico, può innescare una rotazione.
Pertanto, se il verricello è più corto di 2 D (per il BK sono circa 20 metri) no ci sono particolari problemi e, se il carico è confezionato correttamente sale praticamente senza ruotare. un eventuale inizio di rotazione no fa a tempo di degenerare perchè il recuper è piuttosto rapido.
Se il recupero fosse a una lunghezza compresa nel campo critico, se non si utilizza o non è possibile utilizzare il cordino antirotazione, è preferibile allungare il cavo del verricello a lunghezzde maggiori di 4D. In questo caso, però, non è il verricellista a dover recuperare il carico accorciando il cavo, perchè in questo modo lo farebbe entrare nel campo critico. deve esser eil pilota a sollevare il carico e a iniziare una traslazione appena il verricellisata lo informa che il carico è fuori dagli ostacoli e che la traiettoria è libera.. Una volta acquisita una velocità di circa 30 nodi, col carico esposto a un vento relativo orizzontale e stabile, si può iniziare a recuperare il cavo. Accorciare il cavo quando il carico non è stabile è un errore perchè, per la legge del pendolo, l'ampiezza dell'osccillazione è inversamente proporzionale alla lunghezza del pendolo e, inoltre, così facendo si avvicina il carico al downwash. Viceversa, allungando il cavo, è maggiore la probabilità che in condizioni di traslazione le eventuali oscillazioni o rotazioni vengano smorzate e il carico si stabilizzi
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